martedì 5 gennaio 2010

Comunicato Stampa


La ricerca del “bene comune”
Nasce a Enna OPEN: Osservatorio Politico Ennese


Un ventaglio stilizzato di luce colorata che si dipana dalla Torre di Federico II, scelta come monumento rappresentativo della città di Enna, questo è il simbolo di OPEN Osservatorio Politico Ennese, che nasce per volontà di diversi cittadini, con l’obiettivo di unire le persone che intendono l’impegno politico principalmente come “servizio alla comunità”, dove l’esperienza dell’uomo politico si traduce in un’incessante “ricerca del bene comune”, e dove la partecipazione politica è intesa come esigenza di condivisione delle responsabilità, di integrazione sul territorio, di cooperazione, di comunicazione e relazionalità.


«La gente sembra non avere più la capacità di reagire – afferma Maurizio Bruno, eletto all’unanimità coordinatore dell’Osservatorio. – Il cittadino sembra svuotato da ogni interesse per la cosa pubblica, chiuso in un silenzio incomprensibile, diffidente verso le novità e i cambiamenti e verso progetti alternativi, sembra contentarsi del quieto vivere dove risiede senza compromettersi [...]. Vogliamo svegliarci da questo torpore».

Coinvolgente il “manifesto” di OPEN, in cui si sono voluti incastonare valori e principi morali che staranno alla base di questa nuova organizzazione. In esso è tratteggiato il profilo del “cittadino”, cui interessa scendere in campo per contribuire a mutare le sorti della propria città, custode di una dimensione nuova dell’esistenza, dove conta l’essere e non l’avere e la fraternità intesa nel senso più laico della parola, diventa l’obiettivo per cui progettare, per cui rischiare.

OPEN è un soggetto di chiara vocazione politica e come tale si propone alla città. Di connotazione laica, ma ispirato ai principi della socialità cristiana, sostanziata dalla regola d’oro: «Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te». E’ aperto a tutti, a chiunque voglia aderire, sia individualmente come cittadino che come gruppo o associazione, senza distinzione di razza, cultura, status sociale o credo religioso.

«La “magna carta ”, come sacralmente abbiamo voluto chiamare il nostro manifesto, – sostiene Bruno – traccerà via via un inconfutabile e schietto percorso di rinnovamento sociale e culturale del quale non possiamo più farne a meno se vogliamo riconquistare l’appartenenza alla polis, alla comunità. Dobbiamo però riacquistare coscienza facendo leva sulla nostra dignità di cittadini.

Da qui, il nostro agire politico, orientato ad attuare un programma di lavoro per ambiti: dall’economia e sviluppo alla famiglia e educazione, dai giovani ai media e alla comunicazione sociale, dal territorio e ambiente all’arte e cultura, ecc.
Per informazioni o adesioni, scrivere a open.enna@gmail.com

giovedì 24 dicembre 2009

"Magna Carta"



Chi siamo

Siamo cittadini di ogni età, senza distinzioni di razza, cultura, status sociale e credo religioso che, accomunati dall’ideale della fraternità universale riconosciuta come categoria politica, economica, sociale e culturale, vogliamo condividere un cammino nel quale al riconoscimento dei diritti corrisponda una profonda assunzione dei doveri.

Siamo cittadini animati dalla volontà di metterci al servizio di tutti e desiderosi di congegnare percorsi di risposta alle domande esigenti di una città moderna, in cui le persone si relazionano fra loro e con le istituzioni instaurando un rapporto trasparente costruito sui pilastri dell’etica, della legalità e della responsabilità.

Siamo cittadini consapevoli che ogni mansione che svolgiamo – funzionario, professionista, commerciante, insegnante, operaio o mamma – ha rilevanza politica.

Siamo cittadini che, mossi dalla passione per la politica, sosteniamo che l’impegno stesso in politica è anzitutto una vocazione. E la risposta alla vocazione politica è principalmente un atto di fraternità: non si scende in campo, infatti, solo per risolvere un problema, ma si agisce per qualcosa di pubblico, che riguarda gli altri, volendo il loro bene come fosse il proprio: il bene comune.


A chi ci rivolgiamo

Ci rivolgiamo a tutte le persone di buona volontà ed in particolare

- a chi ama la nostra città e la nostra terra;
- a chi vive in sé il senso civico e la speranza che esso diventi sempre più un valore da coltivare e tramandare;
- a chi avverte l’urgenza di mettersi in gioco con la convinzione che, oggi più che mai, c’è estremo bisogno di un nuovo paradigma culturale che privilegia la cultura del «dare», contrapposta alla cultura dell’«avere»;
- a chi ama il confronto costruttivo e il dialogo;
- a chi condanna lo scontro ed ogni forma di violenza;
- a chi sa ascoltare e sa accogliere, a chi rispetta le diversità individuando in esse le possibilità di arricchimento reciproco e non di divisione;
- a chi è capace di cogliere il positivo intorno a sé sapendo evidenziarne l’esistenza, suscitando il bene.


Cosa proponiamo: appartenenza

Così come si va incrinando la consapevolezza di appartenere ad un territorio, ad una comunità fondata sopra un destino comune, così si perpetua purtroppo da decenni un’inarrestabile emorragia di giovani talenti e di altissime figure professionali che vanno ad arricchire altri lidi per l’incapacità di dotare organicamente la nostra città/provincia delle strutture produttive e formative adeguate, compatibili allo sviluppo socio-economico del nostro territorio. Eppure la nostra città abbonda di risorse umane, sociali, intellettuali. Esse sono la grande “riserva” di capitale sociale che però – di contro – fa fatica a partecipare alla scena politica locale e ad esprimere tutte le proprie energie vitali.

La condizione necessaria però è che ci sia chi «...decide di farsi attore sociale, di investire in nuove relazioni sociali, intese come elementi essenziali per costruire una nuova città».

Occorre «...diventare cittadini a pieno titolo, capaci di guardare in faccia la realtà e allo stesso tempo di modificare il corso degli eventi, significa cominciare a progettare a partire dall’incontro con l’altro.

Tutto questo valorizza e fa crescere la città in ciascuno degli attori sociali che la compongono: nasce un soggetto politico comunitario, protagonista, un “popolo” abituato a pensare in termini di “noi”, chiave che a volte può diventare il punto da cui sollevare situazioni senza uscita.

Solo un nuovo capitale sociale sarà in grado di trasformare il cuore di pietra delle nostre città in un cuore di carne, che sa riconoscere e raccogliere il contributo di tutti, sia di chi può solo chiedere come di chi è ricco di risorse e di beni, di chi è stanziale e di chi è appena arrivato.

Questa relazionalità non sarà escludente, ma aperta, se partirà dalla consapevolezza che ogni uomo è mio fratello e i rapporti in qualsiasi nostra comunità sono espressione della fraternità universale, che rende ogni relazione aperta e contagiosa, e più rafforza i legami e più si apre». *


Cosa proponiamo: partecipazione

Noi vogliamo favorire una politica che ponga al centro delle sue scelte la persona e che torni ad essere campo di crescita culturale e civile per i cittadini, nella libertà e nella giustizia.

La crisi profonda che oggi su scala planetaria attraversiamo, causata soprattutto dall’assenza di valori, si riflette in modo inesorabile anche nel nostro ambito cittadino. Una crisi, questa, a cui finora la classe politica non ha dato vere risposte. Cosicché assistiamo sempre di più ad un continuo allontanamento del cittadino dalla politica e dalle istituzioni.

Noi invece crediamo che la politica sia l’“amore degli amori”. Il compito dell’amore politico, infatti, è quello di creare e custodire le condizioni che permettono a tutti gli altri amori di fiorire: l’amore dei giovani che sperano in un futuro generoso che dia loro una casa e un lavoro, l’amore di chi vuole studiare e ha bisogno di scuole e di libri, l’amore di chi si dedica alla propria azienda e ha bisogno di sostegno e fiducia, l’amore di chi soffre e chiede una sanità efficiente, l’amore di chi crede nella giustizia e chiede regole certe…

La politica è perciò l’amore sociale per eccellenza, che raccoglie in un comune disegno la ricchezza delle persone e dei gruppi, consentendo a ciascuno di realizzare liberamente la propria vocazione; al medesimo tempo fa pure in modo che collaborino tra loro, facendo incontrare i bisogni con le risorse, le domande con le risposte, infondendo in tutti la fiducia gli uni negli altri.

Pertanto è nostra profonda convinzione che il politico è colui che vivendo il proprio impegno in questo modo, sa ascoltare fino in fondo i cittadini e sa conoscerne i bisogni e le risorse; comprende la storia della propria città e sa valorizzare il patrimonio culturale e associativo presente in essa, si sente chiamato a spendersi per lo sviluppo di un bisogno sociale, per una categoria debole che chiede aiuto, per un diritto umano violato, per il desiderio di compiere il bene della propria città o della propria nazione: in tal modo sostanzierà la sua vocazione e sempre guarderà ad essa con sicurezza per tracciarne il cammino evolutivo.


Nasce OPEN

Per tutto questo abbiamo deciso di dar vita a OPEN, Osservatorio Politico Ennese, che nasce come soggetto politico, trasversale, indipendente, di proposta sociale e culturale, di connotazione laica, che si ispira ai valori della socialità cristiana e che ha come obiettivo la costruzione del “bene comune”.

OPEN si presenta come un’agenzia civica di osservazione, di indagine e giudizio, capace di sviluppare forme di azione politica, di cittadinanza attiva, di autoformazione e autoeducazione, di maturazione personale e collettiva, di cura delle relazioni, di cambiamento culturale e di mutamento sociale. Intendiamo sperimentare e generare con ciò forme nuove di partecipazione diffusa nel nostro territorio.

La partecipazione è aperta a tutti, indipendentemente dalle convinzioni culturali, politiche e religiose di ciascuno, sulla base di principi fondamentali, comuni ad ogni convivenza e feconda collaborazione tra le persone. E’ essenziale per noi aprirsi continuamente alla novità: soprattutto di fronte agli ostacoli e alle difficoltà è possibile ricominciare sempre, dando l’opportunità a se stessi e agli altri di modificare il proprio modo di pensare alla luce di quanto andremo sperimentando insieme, per essere liberi e capaci di cambiamento.


Progettualità

I valori e l’ispirazione di fondo che ci muovono, se vissuti pienamente e difesi con fermezza, non possono non restituirci una città migliore e moderna. Con tutte le nostre forze sosterremo un programma in un sinergico lavoro, per ambiti, da cui scaturirà certamente una proposta nuova, nel pieno dialogo con le istituzioni, che possa determinare una stagione di ripresa economica, sociale e culturale del nostro tessuto urbano e territoriale, in grado di rigenerare la convivenza civile e i diversi fattori di coesione sociale.

Per questo prima di ogni cosa, sosterremo con tutte le nostre forze i diritti di ogni essere umano. Vogliamo impostare la nostra progettualità proponendola a partire da otto diversi ambiti sociali, in cui i cittadini svilupperanno, in un lavoro di interscambio, proposte e azioni su:

1. Economia - Lavoro e Sviluppo - Attività produttive
2. Diritto e Giustizia - Solidarietà e Assistenza sociale
3. Famiglia e Educazione - Asili nido - Rapporti intergenerazionali
4. Giovani e Istruzione - Inserimento sociale
5. Territorio e ambiente - Turismo - Viabilità e Trasporti
6. Arte e cultura - Tradizioni e Costumi - Tempo Libero
7. Sport e Salute -
8. Comunicazione sociale e Media - Rete e Informazione

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* Lucia Fronza Crepaz, discorso al convegno «Progetto ’50» sul cinquantesimo anno di fondazione della rivista Città Nuova, Milano - 11 marzo 2006